18. ott, 2022

Resisto e non barcollo

Lo so che non sono un perfetto esemplare da foto, faccio espressioni improponibili nel tentativo di sembrare fotogenica e rilassata, ma l' obiettivo non mi piace. Però, guardando le immagini sopra, si può capire cosa la corsa mi da. Il benessere, quella pace e quella serenità che non trovo da nessuna altra parte se non di fianco alla persona che ho scelto per la vita. Solo queste due cose mi mettono sul viso l' espressione beata di chi sta bene. Non importa se il percorso è stato faticoso, se all' inizio della gara come ogni volta mi chiedo chi me lo abbia fatto fare, all' arrivo tutto il negativo viene cancellato. All' entrata della Cittadella di Parma, le ali di pubblico che attendono il vincitore paiono essere lì in realtà solo per me: mi dicono che sono stata brava, mi dicono che ce l' ho fatta, che ancora una volta sono riuscita. Non importano i crampi a metà percorso, da piegarsi in due, perché anche questi fanno parte del cammino, di ogni cammino. Che siano alle gambe, allo stomaco, che siano le difficoltà di tutti i giorni, l' unica cosa da ripetersi sempre è che poi passano. Penso di aver dato tutto ma il mio corpo ne può dare ancora un pò, e poi ancora un pò, non è mai realmente allo stremo, sono io che lo penso, solo io. E così negli ultimi chilometri l' obiettivo è quello con la maglietta bianca, poi la ragazza con la canotta mimetica, e vado a prenderli, e li supero, e c' è una coppia in giallo che arranca, ma io invece sono ancora in pista e me ne vado leggera. Ho ancora una medaglia al collo, che oggi va a qualcun' altro, ma questa è un' altra storia di resistenza. E resilienza. Su questo si gioca la vita, lo sport, l' amore.