26. set, 2022

Insalate di cibernetica?

La vita oggi è frenesia, velocità, un continuo bombardamento di informazioni, alcune importanti, altre meno, altre davvero superflue. Ma come fare a dare delle priorità, a capire davvero quello che la nostra mente deve registrare, capire, metabolizzare, e quello di cui può volentieri fare a meno? Mi arrabbio perché mi sorprendo distratta dal contenuto di una storia, da una foto che mi è stata inviata, da un messaggio di lavoro cui devo rispondere mentre sono a tavola con Davide che non vedo da tutto il giorno. Che nervi. Il richiamo della tecnologia a volte è più forte del legame familiare, ma davvero? Non lo voglio, e non lo posso permettere. Durante la pandemia, c' è stato un momento in cui per non impazzire usavo i social come finestra sul mondo, spiavocosa facevano gli altri confinanti come me tra balconi e giardini, in monolocali angusti o ancorati ad una scrivania davanti allo schermo del pc. Era l' ora d' aria che mi ritagliavo, sperando nella liberazione. Ora che non è più cosi purtroppo il "vizio" un pò è rimasto, e non nego che mi piace guardare le vite di persone che seguo, capire il loro modo di organizzare le giornate, prendere idee su posti che frequentano, farmi ispirare da qualche evento che loro pubblicizzano. Rimane ancora un modo per ampliare l' orizzonte e di carpire nel minor tempo possibile informazioni e novità. Una volta si leggevano i giornali e i quotidiani per questo, ora si ha tutto nel palmo della mano. Faccio mea culpa ed espio i miei peccati ogni giorno, soprattutto quando tolgono tempo di qualità al resto della mia giornata. Mi dedico ad un libro, alle parole crociate, al gioco con la mia cagnolina, e alla fine della giornata, al dialogo con Davide. Queste devono essere le priorità, non vorrei mai vedere una famiglia al ristorante in cui nessuno parla per registrare/ guardare/ condividere contenuti, testa china sugli schermi anziché sui piatti, la parola scritta che sostituisce il racconto di quello che si è fatto durante la giornata. No, ma lo vedo, tanto e spesso e ricordo le tavolate in pizzeria con gli amici, i caffè con mia mamma in cui si chiacchiera, e penso che questa è l' interazione che voglio avere con le persone, celate nella luce blu, immerse in una realtà artefatta e ben poco.. reale, perdonate il gioco di parole. Hic et nunc, qui ed ora è il meglio cui si deve aspirare perché la vita sia piena, il mondo non è uno schermo piatto, ma ha la profondità dei legami veri e dei sentimenti tangibili.