9. set, 2022
Stamattina ho allenato la resilienza, non la forza, non il fiato, ma la testa. Sono uscita per il lungo che cadevano le prime gocce, e senza cappellino per di più: io, la mia torcia, le cuffiette e gli occhiali, che una volta bagnati sono utili come i decori sulla cartaigienica. Si sentiva qualche tuono, si vedeva qualche lampo, così ho pensato di rimanere tra le vie del paese e fare un pò il criceto, che mi mancava (!) nell' era post covid.. Per un pò mi è andata bene, la pioggia era leggera e piacevole, neutralizzava il caldo che saliva dalla strada, i lampi poi sono sempre uno spettacolo incredibile, e io mi sentivo al sicuro tra i tetti del paesello deserto. Ho pensato all' allenamento non nella sua interezza, ma frazionandolo in due: ok, devo fare 5 volte il circuito, ora iniziamo con il farne 3, poi vediamo come butta, e arrivata alla terza tranche, visto che il meteo pareva reggere, ho fatto la quarta, e mentre la facevo pensavo che ero stata brava, che ce l' avevo quasi fatta, che non avevo mollato, quindi per suggellare questo mio positivissimo pensiero Zeus ha pensato bene di lanciarmi giù qualcuno dei suoi strali luminosi, seguiti da un paio di rombi tosti e da un acquazzone di cui la terra desertica sicuramente ringrazia ma la sottoscritta, non me ne vogliano i contadini, neanche poi tanto, per lo meno non in questo frangente specifico, ecco. Strade allagate nel gergo dei runners vuol dire solo una cosa, scarpe ugualmente allagate, ergo decisamente pesanti e causa di un rumore sinistro, una sorta di cigolio poco rassicurante. Vestiti appiccicati alla pelle e gocce che rimbalzano sul corpo ormai freddo, non più solo fresco. Ma si sta sulla strada, è bello anche così. Ci si concentra su queste sensazioni che l' uomo moderno difficilmente prova, protetto da ombrelli, ponchi e impermeabili, guai a prendere una goccia d' acqua. Se ne ha quasi paura, e invece è stupendo, liberatorio, atavico. Non frega niente di essere fradici, quando si è in contatto con il proprio essere, quando si fa una cosa di cui si è convinti e si lotta per portarla a casa ad ogni costo. Linus racconta nelle mie cuffie la trama dei film in concorso a Venezia, ma presto poca attenzione. Scarpe pesanti, vestiti appiccicati, non vedo dove vado. Sono allo sbando e lo so, mi lascio guidare solo dalle mie gambe, la mente è in pausa e strettamente connessa al corpo. Quando piove e si vorrebbe rinunciare all' allenamento, si dovrebbe pensare che ci sono tanti modi di allenarsi, e uno è proprio questo, mantenere la tenacia e focalizzare l' obiettivo: la doccia calda, quella canotta tecnica che desideravo da un pò, la colazione, un paio di scarpe nuove. E' bello sorprendersi di quanta forza si abbia dentro. Fatti sorprendere da te.