10. ago, 2022
Mi piace tutta la luce che c' è in casa, in ogni ora del giorno: mi piace quella del mattino, rosata e rilassante, quella del mezzogiorno, che invita all' operosità e all' allegria, mediata dalla stoffa rigata dei tendoni che finalmente fanno bella mostra di loro sul nostro balcone meraviglioso. Mi piace quella del pomeriggio, vivace, che so andrà a declinarsi in una meno aggressiva più ci si avvicina alla sera. La sera, la mia parte preferita. Quando i giochi della giornata ormai sono fatti, quando finalmente il mio corpo e la mia mente trovano un momento di pace. Dura poco, ma lo gusto tutto. Allora rallento, come rallentano di bruciare i raggi del sole, e mi racconto che posso riposare un momento. Mi siedo, agguanto penna e parole crociate e spengo il cervello sulle incombenze quotidiane, mi concentro su me stessa e sulle definizioni da scrivere, tutto sembra stranamente in discesa. Si, perché per una come me, abituata a svegliarsi e vedere il giorno da affrontare un arrampicarsi tramite ferrata sulla cordigliera delle Ande, momenti di discesa sono il lusso sfrenato, il sogno proibito. La quiete, questa sconosciuta, cerebrale e fisica. Non è facile affrontare la quotidianità con la frenesia di un' ape operaia, che infatti ha vita breve e non a torto direi. Riuscire a rallentare come la cicala che canta per tutta la stagione estiva è quasi una colpa, ma la sera mi aiuta. Il lento scivolare delle ore, la calura che piano piano abbandona le strade, le ombre che si fanno più lunghe e gli occhi finalmente, da due fessure che erano per combattere la rifrazione solare, si aprono su me stessa e sui miei bisogni, sulle mie necessità. Sono momenti da cristallizzare, durano un battito d' ali, ma il piano è che siano sempre di più e sempre un pò più ampi. La luce del salotto diventa dolce, invita al sorriso verso se stessi, al rispetto verso se stessi, perché è il momento in cui anche il sole, caricato da Apollo sul suo carro infuocato, va a nanna dopo una giornata di estenuante lavoro, e da spazio al buio. Un buio amico, che invita alla coccola e alla quietanza di anima e corpo, ai respiri affannosi si sostituiscono quelli più lunghi e profondi, alle rughe sulla fronte un' espressione beata di chi sa di aver fatto tutto quello che poteva per rendere il giorno che si appresta a finire ottimo, per se e per chi le sta intorno. Soddisfatta? forse quello mai, ma appagata, un pochino si, me lo concedo. Appoggio la schiena alla sedia e mi guardo intorno. Finalmente in casa mia c' è la luce, qualunque essa sia non importa, è sempre bellissima. E chissà che arrivi anche dentro di me, quella dorata di un dolce crepuscolo estivo.