26. lug, 2022
Una tatuatrice una volta mi ha detto: " Il tatuaggio è una cicatrice, e come tale va trattato", ci0è va lasciato libero di rimarginarsi da solo, senza tanti trattamenti, solo qualche accortezza e un pò di cure. Se ci penso bene, mi procuro ferite ogni giorno, dentro e fuori, nell' anima e nel corpo. Le prime non si vedono, le seconde si, ma poco importa. Dopo quella frase, ho cominciato a considerare il tatuaggio un modo per esprimere, per rendere visibili - e indelebili- le ferite dell' anima. Che non devono per forza essere dolorose e attinenti a disgrazie, anzi. Bisogna celebrare le cose belle, perché purtroppo tante volte sono quelle che si ricordano meno, mentre ciò che fa stare male torna a galla molto più facilmente. Probabilmente per permettere la sopravvivenza, come succedeva agli uomini primitivi, ma ora non c'è quasi mai pericolo per la vita, o meglio, non c' è pericolo di morte, ma la vita.. la vita non sempre è quella che si desidera e che si immagina.
Sentire il rumore della macchinetta che incide la pelle, sentire il graffio dell' ago che inesorabile imprime per sempre le gocce di inchiostro, ha per me un che di rassicurante, sta a dire " Chiara, così non puoi proprio dimenticare!" ed è così che deve essere. Incidere i segni del proprio passato, di chi mi ha reso felice, di qualcosa che ho portato a termine con determinazione e soddisfazione, mi permette una sorta di archiviazione file. E' come se me lo fossi tolto dalla testa per metterlo sul corpo, dove posso vederlo e ricordarlo quando e se voglio. Passo la mano sui miei ormai 13 tatuaggi, e sorrido ogni volta. Quelli per la mia famiglia, quelli dopo un periodaccio, quelli stupidi fatti perché avevo voglia di decorarmi. Tutti con me, ovunque io sia. Il primo, un sole celtico ormai sbiadito che mi aveva fatto un male cane, quando ancora tatuarsi era per galeotti e rock star e io ero la strana del gruppo che era andata a Reggio Emilia per un segno indelebile di cui nessuno capiva la motivazione. Quando la mia pelle sarà cadente come la mia memoria, i miei occhi spero potranno ancora vedere le fotografie della mia vita impresse sul corpo, e ricorderò.