21. lug, 2022

L' estate è mare

Estate per me voleva dire mare, vuole dire mare. Da che ho memoria le stagioni calde hanno da sempre significato Lignano Sabbiadoro, due parole e un milione di ricordi. Un giorno in spiaggia, è arrivato un signore con una folta barba bianca, un professore di lettere in pensione che si dilettava a scrivere, e nel libro che aveva appena pubblicato la frase iniziale era questa: "Il ricordo è l' unico paradiso da cui non possiamo essere cacciati", una frase di Sartre che ho subito fatto mia. Mi aggrappo, da sempre, a ciò che è stato, anche se non sempre può essere un bene. Il passato ci forma, ci plasma, e ci fa diventare ciò che siamo oggi. Il mio sorriso, le mie rughe, i miei pensieri. Tutto passa da quello che ho vissuto. E pace per chi sostiene che dagli antichi accadimenti bisogna ad un certo punto prendere le distanze, lasciarli andare come palloncini nel vento. Per me non è mai stato così. Serve logica e coscienziosità nel scegliere quello che può servire la valigia del futuro, attenzione a non mettere dentro abiti a casaccio che appesantiranno solo il fardello ma saranno completamente inutili. C' è da scegliere bene, questo si. E una volta attuata la scrematura, l' orizzonte si appiana e vediamo chiaro il sole che sorge sul nuovo giorno, su un nuovo presente. Mentirei dicendo che le estati passate tra una biciclettata e un bagno lunghissimo non hanno influenzato chi sono diventata, le esperienze messe in cascina, i sentimenti verso la mia famiglia e quello che vorrei fosse il futuro. Quando aprivo le finestre che davano sulla' enorme terrazzo della casa di Lignano mi ripromettevo che li avrei portato la mia famiglia un giorno, esattamente come i miei portavano me ogni anno permettendomi di collezionare estati magiche e infilare come perle fili e fili di giornate che non scorderò, e nel cui ricordo mi rifugio quando ho bisogno di qualcosa di bello cui pensare, qualcosa che mi faccia distogliere da tutto. I viaggi infiniti in macchina cantando Baglioni, le cassette del festivalbar ascoltate fino a consumare il nastro, le pizzate in spiaggia e i relativi bagni di mezzanotte, il nonno che condisce l' insalata e mangia l' anguria a colazione, la nonna che va in spiaggia con la Graziella blu che portavamo da casa legata sul tetto della macchina, le bottiglie di vino esplose per il caldo. E ancora i pianti per lasciare le amiche a casa e quelli per lasciare le amiche del mare, i compiti delle vacanze strascicati e implorati sul tavolino a strisce bianche e arancioni del balcone. Potrei andare avanti ore, ma credo che il concetto sia chiaro. Da ragazzi non sappiamo con certezza chi diventeremo, o almeno io non ne avevo la più pallida idea, ma sapevo una cosa: che avrei portato li, in quel posto che mi ha regalato attimi di pura gioia, chi avrei amato un giorno. E così è stato, e così sarà. Per presentargli il mio paradiso, e invitarlo a farne parte.