13. lug, 2022
In estate pare che il tempo rallenti, che sia dilatato ed elastico molto più che nel resto dell' anno. Le ore calde invitano al riposo, la sera l' aria leggera invita ad indugiare sul balcone, a fare un giro in moto, a respirare il momento. Il carico di lavoro per quanto mi riguarda è diminuito e mentre il mio conto in banca piange la mia psiche tira un sospiro di sollievo. Un anno passato ad incastrare ogni movimento, ed ora mi ritrovo con i pomeriggi liberi che fortunatamente riempio senza troppa difficoltà: semplicemente mi dedico a ciò che mi piace. Cucina, allenamento, lettura, cruciverba, a volte gironzolo per centri commerciali alla ricerca dell' affare del secolo, ovviamente con scarsi risultati. Però. Però. Quasi mi sento in colpa, a non faticare, a non soffrire, a non sentirmi dentro ad un uragano di mansioni ed incombenze, e alla sera quando mi sento comunque stanca me ne chiedo il perché e non sono bene cosa rispondermi. Come se le giornate dovessero essere solo un' eterna fatica di Sisifo senza via d' uscita. Esattamente quando sono arrivata a questo punto di martirio? Quando ho deciso di essere votata al martirio e ne ho fatto uno scopo di vita? Cerco di scacciare il pensiero delle nullafacente come si fa con una zanzara in camera da letto, ma questa insiste e non se ne vuole andare. Oziare? Giammai, non è cosa da fare, non è cosa che sono abituata a fare e me ne faccio colpa. Perché poi oziare significare stare ferma, e mentre io sto ferma la mia mente parte in quarta con pensieri che stancano più di un ultratrail in alta montagna. Tutto torna. Ora. L' ozio non aiuta chi ancora lotta contro se stesso e i propri fantasmi, ma solo chi con se stesso è in pace e va a braccetto con la propria testa sgombra da seghe mentali e idee malsane di ogni sorta. Prima serve calmare il ciclone che si ha dentro, altrimenti la tempesta si trasferisce anche al di fuori e ogni tentativo di relax va a farsi benedire egregiamente. La consapevolezza di ciò mi spinge a provare, ogni giorno, a fare qualcosa per rallentare, e benché i giorni non siano tutti uguali qualcosa di buono per me riesco a ritagliarmi, riesco ad essere un pò più indulgente con anima e corpo. E' una lotta dura, metterli vicini e convincerli a collaborare, ma ora come ora è un tassello importante da conquistare nella risalita. E l' estate, la mia stagione preferita, mi aiuterà.