8. gen, 2022
Sono stata silente, in queste feste. Sono stata assorta, ho pensato, ho formato idee. Ho capito, tanto. Sto capendo, tanto.
Ho affrontato un trasloco nel modo migliore che si possa fare, con una serenità che non pensavo di mantenere per tutto il tempo. Non è pesato nulla, è stato tutto lieve e gioioso come mai avrei pensato.
Sono stanca, si. Ma come ci siamo detti ogni volta che finivamo un lavoro pesante Davide ed io, stanca ma felice. Di aver prodotto qualcosa di bello per noi, di creare qualcosa, come un uccellino che posa l' ennesimo ramoscello per costruire il nido, mai soddisfatto del suo lavoro, perché tutto deve essere perfetto, perfettamente in armonia con le proprie esigenze.
Perché ognuno è diverso, e mai come in questo periodo storico le diversità mentali stanno creando uno spartiacque tragico tra gli esseri umani. Ciascuno convinto di avere tra le proprie mani la verità. Quella scolpita nella pietra.
Ed è sacrosanto, giustissimo. Ma quando lede l' altro, quando non c' è il rispetto, quando maleducazione e integralismo si fondono in un' unica testa per provocare e ostacolare, allora diventa pauroso, orribile.
Comparo il mio minimondo fatato di questi giorni con il barnum mediatico esploso e cerco in parte di estraniarmene, ma non è facile. Tutto riporta al peggio.
Ripartiamo dalle nostre differenze per tornare simili, per tornare in noi. Ognuno di noi è se stesso ma se per farlo dobbiamo sacrificare l' altro, non c' è niente di logico o sano in questo.
Io, noi.. siamo nulli senza l' altro.