30. nov, 2021

1/3 di viso e...

Pensavo che mi sarei abituata, l' anno scorso. Pensavo che mi sarei abituata, quest' anno.

Ma non mi abituo, non ce la faccio.

Vedere le facce delle persone a metà, intendo.

Vedere i bambini in classe con le mascherine.

Non ci riesco, ancora mi vengono le lacrime agli occhi.

E mi chiedo quando cambierà.

E mi chiedo quando passerà.

Abbiamo, stiamo vivendo ancora in un incubo, penso. Non è possibile che sia così, non è reale. Sto sognando, e nessuno mi viene a svegliare nonostante mi lamenti nel sonno, nonostante io soffra. Mi guardano stare male e non mi svegliano.

Non è poi tanto tempo fa, quando i nostri visi erano scoperti e le facce potevano aprirsi in un sorriso, e noi potevamo conoscerci al 100 per 100 senza celarci dietro a travestimenti imposti dalla sanità.

Prendevamo in giro gli orientali, che già lo facevano, li guardavamo un pò così, chiedendoci come facessero.

Ora siamo a questo punto anche noi, ed è terribile. Penso alle generazioni future, che non ricordano - o non hanno mai saputo- cosa sia un contatto fisico degno di questo nome, che al posto di "Non tirare l' orecchio del tuo compagno di banco" si sentono rimproverare con " Alzati la mascherina e stai lontano dal tuo compagno di banco".

Penso a noi che non ci stringiamo più la mano, che da una stretta di mano si capiscono mille cose. Un pugnetto stitico sulle nocche e via, ci si conosce. A metà. Con gli occhi. Che per carità parlano fin che vuoi ma no, noi siamo degli interi, non degli 1/3 bardati da far west del virus.

Non mi abituerò. Non credo.