25. nov, 2021

Ciao Freddy

Un profumo, una canzone. E scoppia il ricordo, l' emozione, la sensazione di essere esattamente dov' eri e a che cosa stavi pensando quando hai sentito quel profumo o quella canzone.

Ieri,, 24 novembre, ricorrevano i 30 anni dalla morte di Freddy Mercury. Musicalmente, siamo cresciuti con lui: ricordo le cover dei giornali di musica (allora, nei ruggenti anni '90, TUTTO la faceva da padrone) con la sua foto in chiodo giallo, abbracciato al microfono, che urlava tutto quello che aveva da dare ai fans, nei più grandi concerti dell' epoca.

Ricordo la sua malattia, il suo spegnersi e le ultime sue foto, già il fantasma di quel Freddy ritratto dai giornali.

Ricordo il tributo a Wembley, artisti di tutto il mondo pronti ad esibirsi per lui e per chi come lui stavano o avevano lottato contro l' HIV, di cui poco ancora si sapeva ma quel poco bastava per terrorizzare e si sa, il terrore per qualcosa che non si conosce è una bestia incontrollabile. Emarginazioni, discriminazioni per le minoranze, violenze.

Ora si sa tanto di più ma purtroppo l' ignoranza sentimentale continua.

Le canzoni dei Queen, ascoltate mentre preparavo la pizza con la nonna, ascoltate mentre facevo le espressioni di matematica, la casa calda di affetto e la serenità dell' infanzia che piano piano si fa adolescenza, la sensazione di protezione, il profumo dei biscotti e delle candele alla vaniglia.

Questo mi ha richiamato alla mente l' anniversario di Freddy Mercury. Grazie Freddy, anche di questi ricordi.

Voi cosa stavate facendo quel giorno? A che punto della vostra vita eravate?