22. nov, 2021
Sono seduta per terra, in squat, come faccio di solito mentre bevo il primo caffè della mattina. Ma non è una mattina come le altre, è la mattina del "lungo". Il temuto lungo pre- maratona, quello che ti dirà se ti sei preparato bene, se hai fatto i compiti a casa, se sei idratato, nutrito, in forma a sufficienza per sostenere una 42.
Tutti abbiamo le nostre routine quotidiane, quelle se sbagli un passaggio o ti distrai non recuperi più e va a finire che chiudi le chiavi della macchina dentro la macchina o fai disastri simili.
La routine ci rassicura, ad ogni età sin ogni situazione, e la mia routine pre - lungo, pre - gara, è ancora più importante. Non si tratta di fissazioni, secondo me, ma di organizzazione e logica. Soprattutto quando c' è in ballo qualcosa di importante, o che ci può dare delle preoccupazioni, aggrapparsi alla tradizione ha un effetto più calmante delle gocce di Bach (vanno ancora di moda??)
Immersa nel silenzio della casa, con l' abbigliamento tecnico già preparato la sera prima, affino gli ultimi dettagli e sorrido, perché so che quelli che sto facendo sono i gesti che sto compiendo da anni, che mi hanno aiutato a vincere ansia e paura di qualcosa più grande di me. Ancorarsi alle certezze ci aiuta ad affrontare l' ignoto, in questo caso reso ancora più tale dalla nebbia che stamattina avvolge il lago.
Come da tradizione sento i brividi appena scesa dal' auto, e so che sarà cosi per i primi km.
Non è facile cominciare a fare fatica. Mai. Nemmeno quando quella fatica è la più bella che ti possa capitare.
Non è facile fare i conti con i propri limiti, mai. Nemmeno quando sai che hai la forza di volontà per superarli, ancora una volta.
Il corpo però lo sa, dove la mente vuole arrivare, e ti ci porta.
Mi ha sempre colpito la teoria che quando noi percepiamo di essere arrivati allo stremo, il nostro corpo in realtà ha ancora delle risorse. Questa consapevolezza mi ha aiutato ad andare avanti in tante occasioni, è stata una delle chiavi di volta in quei momenti in cui ho pensato di mollare.
Resilienza, perseveranza, abitudine, routine. Le parole chiave del runner, o semplicemente della runner Chiara.
Quali sono le vostre?