18. nov, 2021

Festeggiamo?

Ieri, mentre facevo i miei esercizi posturali, ascoltavo un intervento di Roberta Liguori, vincitrice dell' ultimo IronMan di Cervia e partecipante del prossimo di Kona. Una grandissima donna, una life coach di rilevanza internazionale. Rifletteva sulla gestione delle gare di endurance, e di come serva abituare il cervello a visualizzare i piccoli obiettivi. Tra tutte le parole dette, sacrificio, stanchezza, sofferenza, dolore, una riecheggia nella mia mente: FESTEGGIARE. Cosa? Come? Quando?

Non il traguardo, no. Piccoli traguardi intermedi.

Quante volte ci alziamo la mattina e davanti agli occhi si palesano le miriadi di commissioni, beghe, problemi che dovremo affrontare da lì alle prossime 12/14/24 ore?

E il nostro pensiero è: "Io rimango qui"

Pensiamo ad un atleta di IronMan che sulla spiaggia, davanti al mare magari grosso, visualizza il traguardo finale, che sarà solo e soltanto dopo aver terminato 4km di nuoto in acque libere, 180 km di bici e 42 di corsa. Forse forse l' ideuccia di fare inversione a U e tornare a casa un pelino lo sfiora.

E se non cambia prospettiva avrà perso in partenza.

Visualizzerà una boa, poi l' altra, la terraferma, la salita, l' ultima discesa, ogni km di corsa. Ogni volta che oltrepasserà quel punto, festeggerà. Una barretta, un sorso di sali minerali, un pezzo di cioccolato.

Ecco, io oggi farò cosi: le prime due ore di scuola, poi mi premierò. Un caffè, 4 mandorle, un acquisto inutile su Amazon.

Proviamo?