12. nov, 2021

Tempo per...

Si parlava di lavoro, ieri, con alcune amiche. Ragazze che lavorano 7 giorni su 7, che hanno investito sulla loro passione, sulla loro creatività, o che si sono semplicemente ritrovate in mano un' occupazione che poi è diventata la loro ragione di vita. Il fatto è che una donna non lavora SOLTANTO. Una donna nella maggior parte dei casi è moglie, è madre, è appunto, amica, tesse o vorrebbe tentare di tessere e mantenere soddisfacenti relazioni sociali con le sue simili. Si, ok. E il tempo? Ahhhh si, perché poi si tenta anche di stare in forma, allenarsi, mangiare bene, quindi fare una spesa oculata e cucinare di conseguenza. STOP. La giornata è ancora di 24 ore giusto? Quindi come si incastra tutto questo senza finire fuori di testa. Bisogna stabilire le priorità, darci dei limiti. Io ad esempio sono una simpaticissima perfezionista, e questo mi si ritorce contro ogni santissimo giorno. Voglio avere tutto sotto controllo senza averne tempo e a volte capacità. Mi arrabbio tantissimo, mi frustro, mi stanco mentalmente più cosi che fisicamente a correre una maratona. Perché la stanchezza mentale è 100 volte peggiore di quella fisica, per cui basta una notte di sonno e un pò di sano divaning olimpico. Per fermarci con la mente ci vuole volontà, ci vuole qualcuno con le braccia di Hulk che fermi gli ingranaggi del cervello. Ci vuole un pò di sano egoismo, ci è stato detto, ma non è facile. Ci sono persone che sgombrano ogni ostacolo e si prendono il loro tempo, ma anche questo è un lusso, e si lavora anche per avere tempo, per sé, per la famiglia, per una giornata rigenerante. Ma la pandemia ha cambiato tanti panorami, ha chiuso le persone nello smartworking, ha chiuso attività avviate con fatica e sacrificio e messo in ginocchio altre piccole realtà di paese. Conosco donne che lottano con le unghie e con i denti per tenere in piedi i loro sogni, e la mia stima è immensa. Avendo un lavoro da dipendente posso solo immaginare cosa possano aver passato e passare tutto' ora. E conosco donne che senza proferire parola, con una volontà più grande di qualsiasi casino personale, sono arrivate a farsi un nome, a ritagliarsi un posto di merito abbattendo barriere e pregiudizi. Grazie donne, per essere come siete. Grazie donne, per essere come siamo.