9. nov, 2021
A dirlo è Bernd Heinrich nel corto Why We Run girato dalla Salomon qualche anno fa. Nel ripercorrere la sua vita il professore, oggi in pensione, racconta di come sia sempre stato ispirato dalle imprese altrui.
Dalla devozione ed il coraggio che le altre persone infondono nella ricerca dell'eccellenza. I sogni e le esperienze altrui possono insegnarci molte cose, ispirarci, migliorarci.
La cosa bella è che Bernd, che oggi vive in una casa di legno tra i boschi del Maine, con grande umiltà sembra dimenticare che di imprese ne ha fatte molte anche lui.
Sia da corridore che da scienziato. Emigrato negli USA dalla Polonia divenne una delle più interessanti figure nel mondo della biologia della seconda metà del XX secolo. Iniziò a spiccare anche nel mondo della corsa dopo i 40 anni stabilendo record su maratone ed ultra-maratone.
Lui si fa ispirare dagli altri. Gli altri si fanno ispirare da lui.
E noi, da chi ci facciamo ispirare? Da cosa? Personalmente, sono le sfumature che mi ispirano, le cose lievi, delicate, che appena percepisco. Di per sé il sogno è qualcosa di seminascosto, che la persona conosce nel proprio intimo, il perché di quel sogno solo lei lo sa. Io non penso che si debba sognare in grande, anzi. I piccoli obiettivi, le speranze quotidiane, sono la nostra linfa, la benzina che ci guida ogni giorno. Migliorare sempre un pò di più, io sogno questo, non accontentarmi. Nella vita, come moglie, come educatrice, nello sport, come runner. Con questo non intendo migliorare le performance, ma essere soddisfatti del proprio operato, essere sereni, grati per quello che la vita matrimoniale, lavorativa o sportiva ci dona. Il sogno per me non è qualcosa di materiale, o comunque non si ferma a quello, ma uno stato d' animo, un' armonia di spirito, cuore, mente e corpo. Mi faccio ispirare dalle persone che sono riuscite a riscattarsi, che sono uscite da situazioni sbagliate e dolorose facendone tesoro e traendo il meglio da esse. Mi faccio ispirare da chi ha tanta forza d' animo e di volontà da scavalcare i propri limiti e crearsi la vita che voleva. Non serve essere grandi persone, non serve avere barcate di soldi. Basta una buona testa, un gran cuore, saggio, e gambe per resistere alle grandi camminate quotidiane nel nostro essere.