3. nov, 2021

Lo strumento

Di mestiere faccio l' educatrice. E'davvero un mestiere? O forse è una missione? Qualcosa che viene da dentro, dal profondo. Non mi è mai sembrato di lavorare un solo giorno, perché mi sembra che dietro ci sia qualcosa di più di un semplice cartellino da timbrare, di ore e turni da coprire. Lavoro con i bambini, e in tanti pensano che si giochi e ci si diverta tutto il tempo. Non è così, davvero. Perché i bimbi sono lo specchio delle loro famiglie, e di famiglie giuste ne sono rimaste poche. Madri single, padri single che non sono capaci di fare la treccia alla loro figlia per andare a scuola, genitori in difficoltà economica, genitori in difficoltà sociale.Non è facile raccogliere e accollarsi queste situazioni. Ci vuole empatia, ci vuole resilienza. E io le trovo nello sport. Quando c' è un problema, davanti ad una situazione oltremodo spinosa e difficile, mi estraneo con la fatica e la guardo da lontano, come si guarda un panorama mentre si corre. Ci si sofferma sui particolari per non pensare allo sforzo, a quella caviglia che ti da noia, al fiato che quella volta proprio non viene. E magicamente appare uno spiraglio, ed è lì, l' incantesimo che fa aprire con facilità una porta serrata con un lucchetto vecchissimo e arrugginito. E' bello poter contare su uno strumento come questo. Qual' è il vostro strumento?